Tuttavia non
si diceva nulla a proposito del legame tra il MAN e la Rosa dei Venti: forse,
se qualcosa era stato scritto, i legali della holding avevano prontamente agito
per oscurarlo.
A quel punto l’avvocato si
fermò a riflettere: forse avrebbe ottenuto delle informazioni da David Menachem,
un avvocato ebreo che da tempo viveva in città. Lo avrebbe contattato ricorrendo
alle debiti cautele, anche perché con Menachem aveva un rapporto basato
esclusivamente sul lavoro: la loro conoscenza si limitava a qualche caffè nel
bar del tribunale.
Esposito percorse il
tragitto da Cagliari a Santa Chiara in tempi da record, 150 chilometri in cui
l’Aston Martin dimostrò le sue potenzialità. Da questo punto di vista Mario era
come un bambino. Aveva vissuto la sua infanzia e gran parte della gioventù
nell’assoluta povertà, e se non fosse stato per la tenacia della madre la sua
famiglia sarebbe andata a rotoli. Per questo non esitava a spendere per
soddisfare i suoi desideri, e considerato che ormai era un principe del foro il
suo conto era sempre in attivo, anche perché col tempo aveva imparato a
destreggiarsi nel cambio delle valute monetarie. Spesso offriva delle soffiate
anche a Giovanni, che comunque sapeva ricompensarlo garantendogli gli incarichi
a disposizione, sino a farlo diventare uno degli avvocati più richiesti anche
dagli altri dirigenti del Partito.
Suo padre fece una brillante
carriera militare, ma sperperava ogni lira nelle bische clandestine, che in
quei tempi spuntavano come fiori nel cuore della Primavera. Mario ricordava
perfettamente quando lui, la madre e i fratelli andavano a prenderlo in qualche
covo della città. Tuttavia quell’uomo, nonostante i mille difetti, era di una
bontà immensa e la madre, essendone innamorata, lo assolveva comunque. Per
questo, se da un lato il giovane Mario visse nelle privazioni, dall’altro non
gli mancarono l’affetto dei genitori e dei suoi fratelli, che avevano fatto
l’impossibile per dargli la possibilità di studiare.
Dopo aver parcheggiato,
con la coda dell’occhio vide Pietro seduto sulla soglia, che fumava una sigaretta
con aria assente. Aveva pensato bene di accorciarsi la barba: per la prima
volta l'avvocato notò la somiglianza col fratello.
Il Brano è tratto da “La voce del Padrone,” di Vincenzo Maria D’Ascanio, Sa Babbaiola Edizioni, 242
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